Quella volta, lavorando con l’ esplosivo…

Quella volta, lavorando con l’esplosivo..

Ci sono giorni in cui tutto va bene, tutto è talmente calmo da sembrare noioso, all’improvviso a squarciare la monotonia arrivano episodi che, grazie ad un pizzico di fortuna ed all’esperienza ce ne fanno ricordare facendoci una bella e grassa risata.

Uno di questi episodi avvenne quando l’artificiere, che doveva eseguire due scoppi nello stesso pozzetto, preparò, come sempre, anche se severamente proibito, due cariche già innescate e collegate con la piattina, pronte per essere calate.

La prima la calò regolarmente , la seconda la dispose dentro una canaletta di irrigazione vicino all’autoscoppio. Nella fretta (cattiva consigliera in certe occasioni) scambiò però le piattine e collegò all’esploditore la carica in superficie. Quando avvenne lo scoppio, l’artificiere se la cavò senza danni, a parte lo spavento ed una momentanea sordità; l’aiutante, che era sdraiato all’ombra sotto l’autoscoppio, per lo spavento fece un sobbalzo e picchiando contro il telaio del camion si ferì profondamente alla fronte.

Dopo l’accaduto vennero presi alcuni provvedimenti disciplinari e rafforzato il concetto, che non si poteva innescare più di una carica alla volta.

Un  giorno partimmo dal gruppo con la 1100 aziendale; il baule colmo di cariche di TNT, io sul sedile posteriore con la cassetta metallica dei detonatori e l’esploditore, Merlini davanti insieme all’autista, che era Maino, noto per la sua “prudente” guida. Per tutto il viaggio Merlini, che non era noto per il suo coraggio, continuò a pregare, sia Maino di rallentare, che i Santi per tenerci d’occhio. Una scena da Beltrame per la copertina della Domenica del Corriere. Passammo il posto di confine di Duino con la Zona A, essendo all’epoca Trieste e il territorio circostante sotto l’Amministrazione Militare Alleata ( inglese ed americana). Sulla bellissima strada panoramica che conduceva a Trieste da Duino, Maino, continuava a guidare come un pazzo, per cui fummo fermati da una pattuglia della Military  Police, che ci fece una ramanzina e ci raccomandò di limitare l’andatura. Era un periodo di forte tensione con la Yugoslavia ma fortunatamente nessuno guardò cosa avevamo nel bagagliaio e sul sedile posteriore. Si vede che i Santi avevano ascoltato Merlini.

Logicamente DON’T TRY THIS AT HOME.

di Franco Cavallini