CAMERABOOK – Intervista ad Andrea Carlo Cappi:”Vi racconto chi era Grace Kelly, la Principessa di Ghiaccio”

PSZ1370187814PS51ab68262a3dbAd aprire ieri sera il Festival di Cannes è stato, fuori concorso, Grace di Monaco di Olivier Dahan. Il bio film su Grace Kelly incentrato in particolare sul suo ritiro forzato dalle scene a seguito del matrimonio con il Principe Ranieri III di Monaco. Ad interpretare l’attrice divenuta Principessa è stata, in modo appassionato, Nicole Kidman. Per approfondire il lato umano e artistico di Grace Kelly abbiamo intervistato lo scrittore Andrea Carlo Cappi, autore della biografia Grace Kelly – La Principessa di Ghiaccio (edito da Aliberti Editore).

Chi era per lei Grace Kelly? Era davvero una “principessa di Ghiaccio” come recita il titolo del suo libro?

Il ghiaccio era quello che spesso – ma non sempre – si vedeva sullo schermo. In Alta Società il suo personaggio era addirittura definito frigidaire. Ma, a quanto risulta dalla sua vita, tutto questo si fermava solo all’apparenza. Se devo parlare dell’effetto su di me come spettatore, molto prima che biografo, non posso fare a meno di confrontarla, come facevano i giornali dell’epoca, con l’altra bionda di prima grandezza a Hollywood: la Monroe. Di Marilyn mi sarei potuto innamorare d’istinto, con Grace avrei voluto lavorare… e poi mi sarei innamorato anche di lei.

Prima Caccia al Ladro, girato nel Principato di Monaco, e poi Il Cigno, in cui interpreta una Principessa: quasi un segno del destino. Secondo lei – negli anni – quanto è costata alla Kelly questa rinuncia “forzata” al cinema?

Parecchio, benché non amasse molto le regole di Hollywood. Avrebbe voluto accettare l’offerta di Hitchcock per Marnie, ma i monegaschi temevano che, se fosse rientrata negli USA, non l’avrebbero più rivista. Così la sua unica apparizione successiva sullo schermo fu – nel ruolo di se stessa – nel prologo a un film sponsorizzato dall’ONU per la propaganda contro la droga, Il papavero è anche un fiore di Terence Young. Nondimeno fino all’ultimo giorno della sua vita Grace, che proveniva dal teatro e dalla prosa televisiva (aveva già interpretato Il Cigno in una versione per il piccolo schermo) ha sperato di poter tornare a recitare.

Grace Kelly

Hitchcock la definì “Ghiaccio Bollente”. Cosa ci può raccontare del rapporto tra i due?

Hitchcock considerava Grace Kelly il sogno erotico per eccellenza. Dall’inizio della loro collaborazione, con Il Delitto Perfetto, lei era il suo parametro per i personaggi femminili: quando parlava con gli sceneggiatori, in particolare con il grande scrittore Evan Hunter, pensava sempre a lei e a Cary Grant per i ruoli principali. Con Marnie il regista inglese ci andò vicinissimo, ma da Monaco giunse un tardivo no. Forse la scena più discussa del film – che causò un diverbio tra Hitchcock e Hunter – sarebbe stata molto diversa se la coppia di protagonisti fosse stata Grace Kelly-Cary Grant anziché Tippi Hedren-Sean Connery. Perché Hitchcock non amava troppo le sostitute della sua musa. Detestava Kim Novak sul set de La Donna che visse due volte (troppo sensuale per i suoi gusti) e trattò con una certa brutalità Tippi Hedren su quello de Gli Uccelli, perché si avvicinava a Grace ma era troppo diversa.

Alfred Hitchcock guarda estasiato la sua musa

Alfred Hitchcock guarda estasiato la sua musa

Arriva al cinema il film biografico Grace di Monaco dopo aver aperto tra le polemiche il Festival di Cannes. Che film si aspetta?

Non sono mai troppo ottimista su film di questo genere, in cui le esigenze di intrattenimento per il pubblico si devono conciliare con quelle della verosimiglianza storica, rischiando di deludere chi si aspetta l’uno o l’altra. Anche se, per quanto ne so, la storia dovrebbe sottolineare un momento della vita di Grace in cui ha dimostrato insospettate doti di statista, quando anziché interpretare il ruolo di una regnante ha saputo gestire un momento di crisi con il piglio sicuro con cui aveva saputo gestire la sua carriera a Hollywood. Ma spero lo stesso di essere sorpreso piacevolmente.

Nicole Kidman interpreterà Grace Kelly. Facendo un raffronto tra le due, prese come icone, quanto è cambiato il Divismo dagli anni ’50 a oggi?

Profondamente, a mio avviso. Un tempo il pubblico andava al cinema per vedere certi attori e, più di ogni altra cosa, andava al cinema per il gusto di andare al cinema. Ora i film hanno vita molto più breve, molti vengono annunciati e poi non escono nemmeno, passando direttamente al mercato video, alle reti tv o all’oblio. Anche i divi hanno meno possibilità di entrare nel mito, anche se qualcuno ancora ci riesce. Ma tutto si consuma molto più in fretta. Nicole Kidman, almeno sulla carta un’ottima scelta per il ruolo di Grace, fece faville in «Moulin Rouge», ma temo che già adesso solo gli appassionati di cinema se ne ricordino.

Nicole Kidman nei panni della Kelly in "Grace di Monaco"

Nicole Kidman nei panni della Kelly in “Grace di Monaco”

Nel cinema, dopo Marilyn (interpretata da Michelle Williams) e Diana (Naomi Watts), ecco un altro bio-film su una donna dal finale tragico. Lei che ha scritto un libro su ciascuna di loro, cosa ne pensa di questo filone? Cosa avevano in comune queste tre donne?

Grace e Diana si sono conosciute per il ruolo comune di principesse e hanno avuto una fine simile, con tanto di complotti veri o presunti: nel caso di Grace solo una montatura, come spiego in uno degli ultimi capitoli del libro. Tra Marilyn e Grace i legami sono più curiosamente intrecciati: Grace, proveniente da una ricca famiglia irlandese, cattolica, legata al Partito Democratico e in affari con la malavita italo-americana, ebbe una storia con John Fitzgerald Kennedy prima che lui si sposasse e si candidasse alla presidenza; ma in quel periodo Grace aveva in mente solo la propria carriera e rifiutò anche di sposare lo Shah di Persia. Marilyn invece fu la prima candidata a sposare Ranieri quando Onassis suggerì al principe di prendere come moglie una famosa attrice americana per rilanciare la azioni del Principato di Monaco, ma lei aveva già troppi matrimoni alle spalle.

Grace Kelly in "Caccia al Ladro"

Grace Kelly in “Caccia al Ladro”

Qual è il suo film preferito con Grace Kelly e perché?

Direi Caccia al ladro, dove Grace può sfoggiare al meglio il suo lato glamour e la sua sensualità nascosta, esaltata da Hitchcock. E poi si tratta di un film dall’ottima sceneggiatura, in cui lo stesso Hitchcock sembra divertirsi a giocare con i suoi attori preferiti.

Per chiudere, c’è una scena che le è rimasta impressa in modo particolare?

Se devo scegliare una scena in assoluto, penso subito a quella in cui Grace, in costume da bagno sul bordo della piscina in Alta Società, (il suo ultimo film a Hollywood, girato quando era già fidanzata con Ranieri) riflette sul suo imminente matrimonio: alla fine del film farà, in fondo, una scelta opposta a quella della realtà.

Grace a bordo piscina in "Alta Società" cerca di scorgere il suo orizzonte

Grace a bordo piscina in “Alta Società” cerca di scorgere il suo orizzonte

Intervista di Giacomo Aricò

 

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