Donne in carriera

DONNE IN CARRIERA

Poco meno di un secolo fa era impensabile immaginare a capo di un ufficio, di una grande azienda o alla direzione di un reparto di ospedale una donna: ruoli di comando, decisionali erano  appannaggio esclusivamente maschile. La situazione ora è cambiata. Le donne rivestono sempre più ruoli di potere, strategici, direzionali, basti pensare al panorama italiano che vede una Emma Marcegaglia Presidente di Confindustria o una Letizia Moratti ex sindaco di una delle città industriali più feconde del paese:Milano; oltreoceano Hilary Clinton ci mostra come la tenacia, l’astuzia, la lungimiranza possano portare a ottenere risultati decisamente soddisfacenti .Rimanendo in Europa, cavalcando la scia della cinematografia hollywoodiana, come non ricordare la lady di ferro Margaret Thatcher che dal 1979 al 1990 è stata Primo Ministro del Regno Unito? Tenacia, determinazione, pazienza, una forte autostima, positività, abilità di problem solving , capacità di mediazione e ascolto unite a  una predisposizione innata alla empatia hanno contribuito alla nascita di questa nuova classe dirigente in rosa. Dalle ultime ricerche è emerso che le due qualità maggiormente apprezzate in una donna con ruoli decisionali e di potere , lavorativamente parlando,riguardano le abilità di gestione delle relazioni interpersonali e le abilità comunicative. In particolare l’ascolto attivo e l’empatia, ovvero la capacità di ascoltare pro positivamente i bisogni, le idee, le esigenze di tutto il gruppo di lavoro, di trovare delle mediazioni che possano essere condivise dalla maggior parte dei colleghi o subordinati, che siano consone al raggiungimento degli obiettivi lavorativi , instaurando parallelamente un tipo di comunicazione empatica basata sull’ascolto non giudicante, attento  in cui le emozioni vengono lasciate fluire nella comunicazione e canalizzate positivamente per incrementare produttività, autostima, self efficacy, abilità di problem solving e spirito di gruppo nei vari membri del team lavorativo. Questa scalata al successo professionale nasconde però anche notevoli insidie cui le donne devono far fronte: primo su tutti un ancorato e fortissimo pregiudizio maschile per cui una donna per dimostrare il proprio valore professionale deve dimostrare , in varie occasioni e prove, di meritare il ruolo conquistato e il potere lavorativo ottenuto, rispetto allo stesso ruolo maschile; forme di vero e proprio mobbing o boicottaggio o molestie di tipo sessuale,  sono spesso, tristemente , all’ordine del giorno. Non dimentichiamoci inoltre della  maternità,  uno dei fattori più ambivalenti per una donna che voglia fare carriera : il desiderio di un figlio spesso mal si coniuga con una  buona ascesa professionale; nel nostro paese conciliare tempi e bisogni lavorativi e familiari sembra essere, ad oggi una impresa titanica, il part time è una chimera per moltissime donne, il telelavoro anche. Di contro singolare è il risultato di un altro studio che mostra come , attualmente, il profilo professionale maggiormente ricercato dalle aziende sia quello della donna lavoratrice mamma; si è visto infatti che una donna che abbia sperimentato la maternità sia maggiormente predisposta  al dialogo, all’ascolto, che abbia capacità di negoziazione maggiormente efficaci, oltre a una notevole dose di pazienza, di accoglienza dei bisogni del team di lavoro e una maggiore abilità nella gestione di obiettivi multipli. La contropartita però è immediatamente servita da una recentissima ricerca del 2011 che indica come siano proprio le donne manager quelle più esposte a rischio depressione determinato dal raggiungimento di soglie molto elevate di stress lavoro-correlate che generano un senso di frustrazione e di ansia cronico nella donna manager che si manifesta anche al di là della sfera lavorativa andando a intaccare relazioni interpersonali private, determinando divorzi, tradimenti (le donne manager sono la categoria di donne maggiormente inclini al tradimento), attacchi di panico o depressione. Nel sud Italia  vi è inoltre un alto pericolo per le manager in rosa determinato dalle molestie di tipo sessuale ; per far fronte a queste difficoltà la camera di commercio di Caserta ha organizzato per un centinaio di donne manager della Campania un corso di autodifesa personale, con tecniche di difesa israeliane altamente all’avanguardia proprio per formare le donne a individuare preventivamente situazioni potenzialmente pericolose e tutelarsi di conseguenza. Ciò che emerge è quindi un forte bisogno della presenza femminile  nei diversi ambiti di lavoro ma parallelamente risulta evidente anche l’enorme lacuna di spazi, tempi e modalità che permettano alle donne di poter esprimere le proprie grandi potenzialità professionali coniugando al contempo  la maternità e la famiglia.

La Psicologa Jeny Meregaglia