Il Collezionista

Il Collezionista

Arriverà un giorno in cui gli uomini capiranno il momento, l’alba impiumata di fresco, da dietrocontorni sfocati, barrati di gelo.Arriverà il giorno in cui gli uomini capiranno il momento ed unanotte stellata non nasconderà più il suo mistero.
Era appena l’alba, la sualuminescenza lattiginosaera scesa da poco adimbiancare le mura dellecase e le strade, l’uomosi strinse la sciarpa intornoal collo e si tirò su il bavero, dell’ariararefatta si manifesto davanti al suo visosoddisfatto. Camminava a passi lenti emisurati, aveva appena lasciato nel lettocaldo ed umido ancora, lei: la lei di quellanotte di cui ora non ricordava nemmenoil nome ed il suo odore, che ancora aleggiavasulla pelle, anche quello a brevesarebbe svanito, scivolando via dal suocorpo insieme all’acqua della doccia.Due beep beep, quattro luci si accendonoe spengono, l’uomo sale in auto e si guardaintorno come per tema che qualcunolo noti, mette in moto e una macchia nerabuca il bianco di quell’alba verso altreavventure.Già, la sua filosofia era una donna sola …una alla volta …una per notte, una lei diversaogni notte in modo da riaccendereogni volta la passione, con la sua scaricadi adrenalina e dopamina, quella passioneche in passato lo aveva tante volte traditoe che aveva confuso con l’amore …ne aveva messo di tempo per capire, percapire come mai nonostante tutta quellapassione e quell’amore – perché di certolui le sue donne le aveva amate tutte – lecose non avessero mai funzionato, contutto il dolore che ne era poi derivato dalrifiuto e dall’abbandono che faceva riemergeredal passato un dolore ancora piùantico e lontano e che mai più voleva ancoraprovare. Aveva passato tanto tempoa domandarselo con lo sguardo perso nelvuoto e nel tempo e ancora adesso nonaveva trovato la risposta, quella giusta,per cui aveva smesso di domandarselo edinoltre ormai aveva risolto….una donnaper volta, una per notte, una lei diversaogni volta… così la passione rimanevaintatta sempre e lui evitava di far coinvolgereil cuore ma senza dovere rinunciarea loro, alle Donne, di cui non poteva farea meno… forse a causa di quell’anticodolore.
Il suo territorio di caccia erano le balereromagnole tra una mazurka, una polka edun fox-trot, la piadina con squacquerone,rucola e Sangiovese.Per capire fin dal primo incontro cosa sarebbepotuto accadere alla fine delle danze,gli bastava stringere loro la mano…in cui si celava la promessa del dopo… epoi il sedurle, condurle a se, … era cosìsemplice… da qualche parte aveva lettoquesta frase “Ehi ragazzi, un reattore nucleareè come le donne… basta leggere ilmanuale e premere il tasto giusto”, per cuilui aveva imparto a leggere quel manualeed a trovare il tasto giusto, il punto deboledella lei di turno per innescare la lororeazione emotiva e vi faceva leva piano,su e giù, senza forzare e senza fretta. Dallasua voce calda e sommessa fiorivanole lusinghe che agli uomini non costanonulla e le donne invece ci cascano sempretutte, ma proprio tutte…o quasi ed divenivapoi così facile ottenerne l’attenzioneaccompagnando le parole, usate a costruirle frasi come un orafo usava il cesello,al quel suo sguardo speciale, che sapevadi far sentire speciali anche loro…ma anessuna era dato modo di poterlo vederesenza quel suo sguardo fascinoso e sorridente,se solo avessero potuto, avrebberovisto uno sguardo ben diverso, perso inun mare di tristezza infinita. Ecco, la musicaadesso era finita e la lei di turno erapronta per quella sua nuova avventura ecosì uscivano insieme nella notte ed erasempre lui che andava da loro, mai portarlein casa per evitare di alimentare inloro inutili speranze perché….nel cuoredi ogni lei, anche se lui le cose le mettevain chiaro fin da subito, c’era sempre lasperanza inconfessata ed inconfessabileche di notti ce ne potessero essere anchealtre: le donne offrono subito il sessosperando di ottenere in cambio l’amore egli uomini questo lo sanno e loro quelloche vogliono prendono e loro vogliono ilsesso e quello si prendono…chi subito echi almeno ci mette di mezzo il brividodella conquista… che rende più lenta edavventurosa la caccia e più gustoso soprattuttoil godersi la preda.
Alla fine di quelle notti lui offriva sempread ognuna la possibilità di restare incontatto, ma non più per il ripetersi dellamagia di una notte di passione e ovviamenenessuna restava ed il gioco… finivaed il vuoto che ne derivava occorreva subitocolmarlo, cosicché lui doveva continuamenterinnovare le sue conoscenze,ampliare i suoi giri e raggiri per cui eradiventato un collezionista, il collezionistadi donne o di amiche come amavadefinirle lui, quelle donne di cui non potevafare a meno e delle quali voleva ilpiù assoluto e necessario controllo…lasua gratificazione, da cui l’esigenza di altriterritori da esplorare e fortunatamenteanche dove lavorava era il posto ideale.Lavorava nel campo della moda e tra unastoffa, un figurino, una prova sartorialee… la macchinetta del caffè il modo persedurre lo trovava sempre…ma non lemodelle che considerava solo merce preziosa.Solo una non era riuscita a piegareal suo fascino… comunque.Era la vetrinista del negozio del prêt àporter. Incominciarono a salutarsi attraversoil vetro mentre lei allestiva le vetrinee così saluto dopo saluto deciserodi passare del tempo insieme al di là diquel vetro. Ed anche con lei aveva iniziatoad intonare la stessa musica e a ballarela stessa danza lenta… ed una sera fuoridella balera sotto una luna fatata e fatale,le rubò un bacio, che la lasciò senzadimensione tanto si era sentita fluttuarenell’aria …ma nonostante tutto, quandolui le chiese “Andiamo?” lei, dolce esuccosa come una pesca matura, sussurrò”Io sono per tutte le notti”… e lui “Soloper questa, ma sarà la più bella …” e leiancora “Io sono per tutte le notti”. Da alloraripresero a salutarsi solo attraversoil vetro, lei di qua, lui di là e quel vetronel mezzo.Era appena l’alba, l’uomo si strinse lasciarpa intorno al collo e si tirò su il bavero,quattro frecce si accesero e si spensero,si guardò intorno, un motore si accesee una macchia nera bucò l’alba di quelnuovo giorno.

di LUCILLA MATTEI