Opere all’ ARENA DI VERONA 2018 in bus

 

Sabato 23 giugno 2018 ore 21.00

Aida

Allestimento di Franco Zeffirelli, arricchito dai costumi di Anna Anni.

Opera LIRICA in 4 atti Giuseppe Verdi

Libretto di Antonio Ghislanzoni, da una versione francese in prosa di Camille du Locle di un soggetto di Auguste Mariette. Ismail Pascià, Vicerè d’Egitto, commissionò a Giuseppe Verdi un inno da suonare in occasione delle celebrazioni per l’apertura del Canale di Suez avvenuta nel 1870. Nonostante la grande passione del sovrano egizio per l’Opera Italiana, Verdi rifiutò, rispondendo che mal gli si addiceva scrivere musica d’occasione. Da qui in poi la storia dell’Aida si mescola alla leggenda. Si narra infatti che il Vicerè fosse in procinto di affidare la scrittura dell’opera a Richard Wagner quando l’indiscrezione giunse alle orecchie di Verdi, che si affrettò a concludere la trattativa e accettò la proposta, ponendo alcune condizioni irrinunciabili.

L’Aida fu rappresentata per la prima volta il 24 dicembre 1871 al Teatro Nazionale del Cairo (inaugurato pochi mesi prima con il Rigoletto). L’opera ottenne da subito un enorme successo e ancora oggi continua ad essere una delle opere liriche più famose.

 

 

Sabato 30 giugno 2018 ore 21.00

Turandot

OPERA LIRICA in 3 atti di Giacomo Puccini

 

In Cina, in un mitico “tempo delle favole”, viveva una bellissima e solitaria principessa (Turandot), nella quale albergava lo spirito di una sua antenata violentata e uccisa. Da ciò nasceva l’orrore di Turandot per gli uomini.  Il popolo di Pechino e l’Imperatore suo padre (Altoum) le fanno però pressione affinché si sposi.  Ella alla fine accetta di sposare solamente il giovane nobile che sarà in grado di sciogliere i tre enigmi da lei proposti: se fallirà, però, morirà.  L’opera si apre con l’ennesima testa che cade, quella del giovane Principe di Persia. Tra la folla è presente in quel momento Calaf, principe tartaro spodestato, che non riesce a resistere alla bellezza di Turandot e decide di provare a risolvere gli enigmi. Fra la folla ritrova il vecchio padre (Timur) e la fedele schiava Liù (da tempo segretamente innamorata di Calaf) che tentano inutilmente di fargli cambiare idea. Calaf si ritrova faccia a faccia con la “bella di ghiaccio” di cui riesce a risolvere tutti e tre gli enigmi. Turandot è ovviamente disperata e Calef le propone a sua volta un enigma: se prima dell’alba la Principessa riuscirà a scoprire il suo nome, egli morirà.  Altrimenti diventerà il suo sposo.  Turandot, riesce a rintracciare Timur e Liù, ma entrambi taceranno, anzi, Liù sentendo di non poter resistere alle torture a cui la stanno sottoponendo, si suicida.  Alla fine sarà lo stesso Calaf a rivelare alla principessa il proprio nome, ma solo dopo essere riuscito a darle un bacio appassionato.  Bacio che sconvolgerà nell’intimo Turandot, la quale andrà con Calaf davanti all’imperatore suo padre ed al popolo, annuncerà trionfante di aver finalmente scoperto il nome dello straniero: Il suo nome è “Amor”.

 

Sabato 21 luglio 2018 ore 21.00

Carmen

OPERA COMIQUE in 4 atti di Georges Bizet

 

Nei primi mesi del 1873 Camille du Locle, direttore artistico del Théâtre national de l’Opéra-Comique, commissionò a Bizet l’incarico di scrivere un’opera basata sull’omonimo romanzo di Prosper Mérimée e che dovesse debuttare alla fine dell’anno. Tuttavia, difficoltà nel trovare una protagonista femminile e richieste di continue modifiche riguardo al finale troppo tragico per un teatro con la reputazione di essere adatto ad un pubblico di famiglie, ritardarono le prove fino ad agosto 1874. Il direttore avvicinò il famoso mezzosoprano Célestine Galli-Marié e  le prove finalmente iniziarono nell’ottobre del 1874. Le difficoltà finanziarie dell’Opéra-Comique portarono Du Locle a convincersi che l’opera avrebbe fatto fallire l’azienda, tuttavia, con grande gioia di Bizet, le prove finali sembrarono convincere la maggioranza della compagnia della genialità dell’opera. La prima rappresentazione ebbe luogo il 3 marzo 1875 a Parigi ma inizialmente l’opera non ebbe grande successo e purtroppo Bizet, morto tre mesi dopo, non poté vederne la fortuna: morì il 3 giugno, subito dopo la trentesima rappresentazione. Il giorno prima della sua morte firmò un contratto per una produzione viennese della Carmen e in poco tempo i maggiori compositori in Europa diventarono suoi ammiratori. Alcuni brani di quest’opera sono diventati popolari al di fuori dell’ambiente teatrale: è il caso della canzone del Toreador e dell’Habanera cantata da Carmen. Dal 1880 è diventata un classico del repertorio operistico e ad oggi Carmen appare al secondo posto sulla lista di Operabase delle opere più rappresentate nel mondo.

 

 

Sabato 4 agosto 2018 ore 20.45

Il Barbiere di Siviglia

OPERA LIRICA in 2 atti di Gioacchino Rossini

 

 

Il barbiere di Siviglia è un’opera in due Atti di Gioachino Rossini su libretto di Cesare Sterbini tratto dalla commedia omonima di Beaumarchais. Il titolo originale dell’opera era Almaviva, o sia l’inutile precauzione. Prima di Rossini, Giovanni Paisiello aveva messo in scena il suo Barbiere di Siviglia nel 1782 (dieci anni prima della nascita di Rossini). Con quella stessa opera, Paisiello aveva riscosso uno dei maggiori successi della sua fortunata carriera. Il precedente successo di Paisiello (uno dei maggiori rappresentanti dell’opera napoletana) faceva sembrare inammissibile che un compositore di ventitrè anni – per quanto dotato – osasse sfidarlo. Rossini in realtà non aveva nessuna responsabilità sulla scelta del soggetto. L’opera fu infatti scelta dall’impresario del teatro Argentina di Roma, il duca Francesco Sforza Cesarini; questi voleva commissionare a Rossini un’opera per l’imminente carnevale. A quei tempi qualsiasi rappresentazione doveva scontrarsi con le forbici della censura pontificia. Per andare sul sicuro, l’impresario propose come soggetto “Il barbiere di Siviglia”, che fu subito approvato dai censori pontifici. La prima rappresentazione ebbe luogo il 20 febbraio 1816 al Teatro Argentina a Roma e terminò fra i fischi. Il clima generale era di totale boicottaggio, dovuto ai sostenitori della versione dell’opera di Paisiello, favorito anche dall’improvvisa morte dell’impresario del Teatro Argentina. Già dalla seconda recita, il pubblico acclamò l’opera di Rossini, portandola ad oscurare la precedente versione di Paisiello e diventando una delle opere più rappresentate al mondo.

 

PROGRAMMA

 Ritrovo ore 15.15 nel parcheggio gratuito esterno del Centro Commerciale BONOLA

 →ore 15.30 partenza per Verona

 →ore 18.00 – 18.30 arrivo in Verona, Pizzata in Piazza Bra (pizza, bibita e gelato)

 →ore 19.30 ingresso in Arena

→QUOTA DI PARTECIPAZIONE: € 75,00

 La quota comprende: A/R a Verona con bus GT, Pizza, bibita e gelato in Piazza Bra + biglietto ingresso Arena in gradinate non numerate

Per partecipare a ciascuna delle rappresentazioni indicate è necessario prenotare entro il 13 giugno 2018 e comunque sino a esaurimento dei posti disponibili contattando la segreteria:

  • 02 520 42713 – 47108
  • e-mail: polosociale@eni.com

Loc. Arena di Verona in BUS

 

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